Maria Musik
- 17/11/2011 19:53:00
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E strano (quanto normale)come ognuno di noi attribuisca alla stessa parola significati diversi o, almeno, li veda dietro ad essa celati. Nello scrivere questa poesia non provavo alcun senso di speranza, almeno nellaccezione comune del termine. La consapevolezza, per me, non ha alcuna attinenza con la speranza, virtù che pratico assai poco. La mia consapevolezza si declina al presente, nella concretezza dellaccettazione di ciò che è: nessuna proiezione verso il futuro, nessuna speranza in improbabili cambiamenti. Solo lo sforzo di rimanere presenti a se stessi, usando i sensi, tutti, anche quelli che non pensiamo di possedere ed attraverso questa acuita sensibilità, andare avanti, vedere nella ed oltre la nebbia del male di vivere, accettare il dono casuale che viene dallinciampare in un incontro, che passi attraverso un abbraccio, una poesia e, persino, uno spintone. Ma questo è il bello della poesia, persino di quella povera come la mia: passando di occhi in occhi, di voce in voce, muta arricchendosi dei sentimenti di ognuno, per venirci restituita elevata alla ennesima potenza.
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